Da tempo, quando si parla di “cose americane”, accostiamo a quest’immagine astratta il viso o la voce di Francesco Costa, giornalista che per definizione «spiega l’America agli italiani».
Già autore di Questa è l’America (Mondadori, gennaio 2020), ad un anno (e che anno!) di distanza torna in libreria con Una storia americana. Joe Biden, Kamala Harris e una nazione da ricostruire (Mondadori, gennaio 2021).
Joe Biden ha vinto le presidenziali a novembre 2020 per poi insediarsi alla Casa Bianca, assieme alla Vicepresidente Kamala Harris, il 20 gennaio 2021. Quasi contemporaneamente all’uscita del libro. Pur essendo un grande esperto di politica statunitense, nemmeno Francesco Costa poteva sapere in anticipo il risultato delle elezioni; chi segue la sua pagina Instagram ricorderà i suoi innumerevoli «Aspettate, non è ancora detto nulla, gli scrutini saranno lunghi, potrebbero volerci giorni, vediamo» pronunciati a qualunque ora del giorno e della notte mentre seguiva con grande attenzione le vicende oltreoceano. L’autore ha rivelato di averlo scritto dopo le elezioni ma, se non bastassero le sue parole, il libro è di per sé indicativo del grande lavoro di studio e ricerca che c’è stato dietro.
Una storia americana spiega chi sono il quarantaseiesimo Presidente degli Stati Uniti e la prima Vicepresidente donna e afroamericana. La narrazione è tanto coinvolgente quanto lontana dalla classica biografia.
È l’autore stesso a dichiarare gli intenti in un passo significativo del libro: «Il potere non cambia le persone: le rivela per quello che sono. Quindi bisogna guardare al passato per capire il futuro». Usando un espediente già collaudato con ottimi risultati in Questa è l’America, sceglie di raccontare, come in una metonimia, la parte per il tutto. Non narra per filo e per segno le vite dei due protagonisti. Seleziona anzi con cura episodi, scelte significative, lotte, errori clamorosi e vittorie rilevanti, per aiutarci a comprendere che direzione prenderà la loro guida della prima superpotenza al mondo.
Il risultato è una narrazione appassionante e affatto scontata, in cui le parole e gli avvenimenti da raccontare sono stati vagliati con grande attenzione e ricerca del particolare. È proprio questa scelta nella trama a rendere il libro affascinante. Riesce a catturare l’interesse di qualunque tipo di lettore, anche di chi non si intende di politica e né di società americana. Sa essere trascinante nella spiegazione delle vicissitudini che coinvolgono Biden ed Harris e alla fine invoglia a raccontarlo. È uno di quei libri di cui si vuole parlare, che ti fa venire voglia di dire: “Lo sai che?”. Qualità questa per nulla scontata, a maggior ragione in un testo così settoriale.
Il linguaggio utilizzato è semplice senza però scadere nel banale, risulta bensì alla portata di tutti. Chi è abituato a leggere la sua newsletter e i suoi articoli o ad ascoltare i suoi podcast, sa già che Francesco Costa possiede la rara capacità di saper raccontare anche le cose più complicate o noiose rendendole comprensibili e interessanti. Una storia americana è l’apoteosi di questo suo talento: le vite private e pubbliche di Biden ed Harris scorrono, pagina dopo pagina, in una narrazione che si fa via via più avvincente, toccando anche temi delicati come il razzismo sistemico, il redlining e la pratica del busing, fino ad arrivare a spiegare la crisi economica del 2008 e il sistema sanitario americano. Il tutto senza mai lasciare nulla al caso e seguendo un filo narrativo logico e mai pesante.
Con un libro così sui generis non serve scendere nei dettagli della trama, bensì è interessare notarne i particolari originali.
Uno di questi è constatare come entrambe le storie narrate possano essere racchiuse in due celebri motti statunitensi. La vita di Joe Biden, che in una ne ha vissute quattro, potrebbe essere celebrata con sometimes you win, sometimes you learn (a volte vinci, altre impari); è il modo che hanno gli americani di ricordarsi che si può sempre imparare da una sconfitta. Mentre la lotta di Kamala Harris richiama alla mente where there is a will, there is a way, ovvero che volere è potere.
Un altro particolare che salta all’occhio è la scelta dell’autore di non mettere mai l’articolo femminile prima del nome di Kamala Harris. In Italia infatti, per una consuetudine sbagliata e maschilista, si è soliti anteporre “la” ai cognomi femminili, siano esse donne in politica, professioniste o scrittrici; ciò non succede con i nomi maschili. Chi fra di voi non ha mai detto: “Ho letto un libro della Christie?”, solo per citare un esempio fra tanti. Questa abitudine è un retaggio patriarcale, e evidenzia che la persona di cui si sta parlando sia di sesso femminile. Come se ce ne fosse bisogno. Non tutti se ne rendono conto, ed è così radicato nella nostra retorica da perdere ormai qualunque valenza negativa; è però sempre apprezzabile quando qualcuno fa la scelta opposta.
Una storia americana di Francesco Costa è tutto questo e anche di più. È un libro che, per parafrasare l’autore, racconta dei momenti di vita di due personaggi che sono già diventati importanti per il momento storico che il mondo sta vivendo.
Perciò americana sì, ma una storia che ci riguarda tutti.
Per chi fosse rimasto affascinato ed incuriosito dai temi trattati, QUI vi lascio un articolo del giornale online Il Post (di cui Francesco Costa è vicedirettore), in cui viene spiegato bene cosa si intende quando si parla di “redlining”.
QUI e QUI invece, la voce dell’autore ci accompagna alla scoperta di qualcosa in più sulle figure di Joe Biden e Kamala Harris e sulla pratica del “busing”.