Ho scoperto da poco la rivista IF – Insolito & Fantastico di Solfanelli, ed ho iniziato questo percorso con il numero dedicato ai vampiri (in particolare Dracula). Il romanzo è affascinante, ma il suo protagonista lo è di più: non è un caso che abbiano deciso, negli anni, di portare Dracula sul grande schermo centinaia di volte. Sulla pagina di Imdb dedicata a Bram Stoker se ne contano appena 113, ma chissà quante sono le versioni non ufficiali.
Tra versioni pedisseque, liberamente tratte da, parodie e film genericamente strani, mi sono divertito a cercare i tanti Dracula tra centinaia di vampiri. Ma quali sono le caratteristiche per fare un buon Dracula? Innanzitutto il carisma. Lo spettatore non deve staccare gli occhi dal Conte, come accade alle sue vittime. Dev’essere altezzoso, perché il noto succhiasangue ha, di base, sangue blu. È misterioso e galante, giacché non esagera mai nel disvelarsi e comunque, con il suo garbo, finisce per tirare fuori tutto quello che vuol sapere. Come dire di no a un uomo con vestiti pregiati, un’educazione vecchio stampo e un mantello?
Un’ultima precisazione: Nosferatu è chiaramente Dracula, solo che non concessero i diritti a Murnau. In questi casi c’è chi abbandona il progetto e chi cambia nomi e pochi dettagli alla faccia degli eredi dell’autore. Il conte Orlok nasce proprio così, e perde anche quella galanteria garbata. Avrebbe guadagnato il primo posto (è sul podio dei miei film preferiti di sempre), ma è fuori dalla top/flop.

Che dire, partiamo con i peggiori!
Flop 5
5. Carlos Villarìas, Dracula (1931, George Melford)
Nel 1931 la Universal gira due film con gli stessi set e la stessa trama, e anche lo stesso titolo. Il primo Dracula è quello classico, il secondo invece è girato in spagnolo e ungherese. La pellicola è migliore, perché il cast spagnolo poteva vedere i giornalieri della troupe inglese e apportare migliorie. La pietra dello scandalo è Carlos Villarìas, un Conte per nulla carismatico e molto simile a un prestigiatore da canale televisivo regionale. Quinto posto perché il film, almeno, è bello.

4. Dominic Purcell, Blade: Trinity (2004, David S. Goyer)
Ho un’avversione naturale per David S. Goyer, un fan dei fumetti che fa di tutto per far odiare il genere. Fin quando lavora in gruppo, fa pochi danni (tipo per i Batman di Nolan). Più potere ha, più distrugge. Blade è la prima saga cinematografica di successo per la Marvel, complice anche la scelta del protagonista. Wesley Snipes sembra nato per il personaggio, e il vampiro ammazzavampiri funziona.
Dopo i grandi incassi dei primi due episodi, accade il fattaccio: David S. Goyer si mette sulla sedia del regista. Un bel passo, per uno che probabilmente è caduto parecchio dal seggiolone da piccolo. L’uomo che rovinò anche quella figata di personaggio di Ghost Rider, alla fine, butta alle ortiche il finale della trilogia su Blade. Qui c’è anche Dracula, che sulla carta era il più temibile dei cattivi. Un vampiro fessissimo, con la faccia da scagnozzo poco sveglio. Fortuna che nel film c’è Jessica Biel ad ammazzarlo.

3. Thomas Kretschmann, Dracula 3D (2012, Dario Argento)
Un ottimo attore, senz’ombra di dubbio, però tutti hanno uno spauracchio nella propria filmografia. Robert De Niro recita in Un nonno scatenato, e mi fermo qui. La storia si discosta più volte, ma l’impianto è più meno lo stesso. Per dirla in breve, Dracula con le streghe e le tette di Asia Argento. Kretschmann ogni tanto si ricorda che sta interpretando un personaggio ben preciso, ma non capita spesso. Sono passati dieci anni, e il Dario dei nostri incubi s’è vergognato al punto che s’è visto ben poco per tanto tempo. Poi avrà pensato che sarebbe stato peggio avere questa bruttura come canto del cigno, e quindi tornerà nelle sale nel 2022.

2. John Forbes-Robertson, La leggenda dei 7 vampiri d’oro (1974, Roy Ward Baker e Chang Cheh)
Un monaco taoista va al castello del Conte e chiede a Dracula di far risvegliare dal sonno i sette vampiri d’oro per riportarli all’antico prestigio. Il vampiro ruba il corpo del monaco e va in Cina. Lì c’è Van Helsing che tiene una conferenza sulla leggenda che dà il titolo al lungometraggio. Poi diventa un film di mazzate e arti marziali. È un film della Hammer, che ha costruito il suo impero sui Dracula con Christopher Lee; per questa pellicola ha declinato l’offerta, e John Forbes-Robertson è rimasto incastrato in cotal bruttura.
Pur avendo una carriera di tutto rispetto, questo è il suo ruolo più famoso.

1. John Steiner, Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza (1975, Lucio Fulci)
Lando Buzzanca interpreta un industrialotto che va in Romania per affari. Sull’aereo conosce il Conte Dragulescu, che lo invita per il week-end nel suo maniero. Promette bei divertimenti, infatti c’è una bella sequenza orgiastica che finisce al mattino seguente, quando Buzzanca si trova nudo nel letto con il padrone di casa. Torna in Brianza con la certezza di aver contratto un morbo incontrollabile. Siamo nei pieni anni ’70, e questo siculo convinto di aver preso l’omosessualità faceva un sacco ridere. Ho visto il film vent’anni fa, e non mi strappò neanche un sorriso. Oggi mantiene immutata la sua inutilità.
John Steiner è da diverso tempo un agente immobiliare di Los Angeles, ed è meglio così.

Top 5
5. William Marshall, Blacula (1972, William Crain)
E se Dracula, il principe dei vampiri, fosse nero? Il filone blaxploitation può fornire questa risposta. Gli afroamericani erano davvero poco rappresentati, per cui si armarono di cineprese e crearono i loro universi narrativi. L’operazione è vincente, e questi film hanno un grande fascino. Purtroppo i budget erano estremamente risicati, è evidente in qualsiasi inquadratura. È tra le poche pellicole del genere a vincere dei premi, e sicuramente il miglior Dracula di una pellicola di serie Z. William Marshall è un attorone, e in futuro reciterà anche per registi importanti e produzioni di peso.

4. Leslie Nielsen, Dracula morto e contento (1995, Mel Brooks)
Mel Brooks è un Maestro della parodia, davvero il migliore. Leslie Nielsen è il più serio dei comici, perfetto anche per i ruoli autoritari. Tutto perfetto, dagli attori alla sceneggiatura alla regia. Prende in giro svariate pellicole sui vampiri, ma il Dracula di Stoker rimane la base più importante. Non ho altre parole, perché fare una parodia dove il protagonista è così credibile da poterlo immaginare anche in una ipotetica controparte seria non è da tutti. Anzi, solo loro potevano riuscire nell’impresa. Aggiungo che nella mia classifica sui Van Helsing metterei 9 Peter Cushing e una posizione per Mel Brooks.

3. Bela Lugosi, Dracula (1931, Tod Browning)
Il romanzo di Bram Stoker era così famoso che, prima del cinema, è finito sui palchi dei teatri di mezzo mondo. Bela Lugosi era l’interprete più famoso in quel contesto, e il passo sul grande schermo è stato naturale. Con gli occhi di oggi può sembrare troppo ingessato, ma è modernissimo per il periodo. Per fare il film perfetto, avrebbero dovuto mettere Lugosi nella versione spagnola con cui ho aperto la flop 5. E parliamoci chiaro: Tod Browning non è il primo venuto, è il regista di Freaks!

2. Gary Oldman, Dracula di Bram Stoker (1992, Francis Ford Coppola)

Gary Oldman può diventare chiunque, e lo dimostra fin dalle prime pellicole. Se poi alla regia c’è uno dei più importanti creatori della New Hollywood, il successo è assicurato. Oldman riesce a mettere nel personaggio una tridimensionalità che forse manca persino nel romanzo. Potrebbe quasi essere il miglior Vlad della storia del cinema, ma c’è un uomo che supera chiunque. Parliamo di…
1. Christopher Lee (praticamente ovunque)
Christopher Lee ha interpretato Dracula talmente tante volte che se preparavano un film sui vampiri iniziavano a fischiargli le orecchie. Inizia con la Hammer, casa di produzione di scarsa rilevanza che divenne ricchissima all’improvviso grazie alle pellicole horror di fine anni ’50. Devono molto alla coppia di attori protagonisti della maggior parte dei loro lungometraggi, Peter Cushing e Christopher Lee. Sono stati, nel loro primo film insieme, rispettivamente Victor Frankenstein e la Creatura. Cushing rimarrà fedele per molto più tempo, mentre Lee prenderà il volo fino a diventare un Sith. È l’uomo dei record: infatti è il più anziano cantante metal esordiente.
Perfetto, in tutti i suoi vampiri, dal primo Dracula all’ultimo, con qualsiasi budget.
