Il genere horror ha una brutta nomea: quasi come una serie B, ma è solo invidia perché vende bene. Eppure molti scrittori lo amano, e non per le capacità remunerative. Una gran differenza, almeno per me, viene dal modo in cui lo si dice. Maestro dell’orrore suona decisamente meglio. Stephen King ne è indubbiamente uno dei maggiori esponenti, ma fidatevi anche dei nostrani. Gianluca Morozzi non ha abbastanza gloria, eppure la merita tutta. La difficoltà è nel trasporre le immagini e mantenere la tensione di un attimo con il solo uso della parola. Per questo l’horror funziona meglio in video, ma se fatto bene può essere fantastico sulle pagine di un libro.