Di Gaio Svetonio Tranquillo ci rimangono solo le Vite dei Cesari e I grammatici e i retori, perché forse non ci meritavamo uno scrittore così fantastico. Ora, fossi io un copista, avrei fatto di tutto per preservare il suo corpus di opere. Beh, accontentiamoci e godiamone il più possibile.

Svetonio scriveva al tempo di Adriano, uno dei migliori tra gli imperatori non compresi nella storiografia del nostro Suetonius. Pur non essendo un patrizio, diventa avvocato molto presto ed è un protetto di Plinio il Giovane (di cui so solo che aveva una villa enorme). Quest’aiuto si rivelò importantissimo, perché certe raccomandazioni portano in alto.

Per esser precisi, Gaio Svetonio Tranquillo divenne il responsabile delle biblioteche pubbliche di Roma e il direttore dell’archivio imperiale. Il sogno di ogni studioso è avere accesso al sapere, e qui c’era tutto ciò che all’epoca era disponibile. Da erudito e antiquario, però, Svetonio era comunque molto particolare vista la sua passione per l’elemento di colore, ricercato eppure terrigeno.