Il futurismo è il più noto movimento artistico dello Stivale, enorme moto di rinnovazione, che però ha la sfortuna dei legami politici sbagliati. Filippo Tommaso Marinetti ne è il padre, ideatore dei manifesti e primo firmatario delle idee di base. Nella letteratura sono grandi innovatori, ma di difficile comprensione per un pubblico medio. Spesso i lettori partono prevenuti, ma sono in errore. Palazzeschi e Soffici sono immensi. E poi anche Salvatore Quasimodo fu un giovane futurista. Nell’arte, il futurismo, è più fortunato. Umberto Boccioni è il più noto, ma Giacomo Balla non scherza. Della musica rimane ben poco, ma è mancato il tempo per evolvere.