Cesare Pavese, Ah… dopo la recensione de La luna e i falò, riuscire a parlare ancora della personalità o del lavoro sfaccettato e complesso di uno dei pilastri della letteratura italiana mi fa venir voglia di riassumere il mio stato d’animo con il meme preso da Il miglio verde dove John Coffey dice: “sono stanco capo”.

Cesare Pavese, con il suo lavoro di traduttore e di scrittore, ci  ha dato davvero tanto. E quando, dopo anni di precariato, ha ottenuto il successo, non c’è stato nessuno con cui goderselo.

Come si dice, fortunato al lavoro sfortunato in amore? Una cosa simile, può andare. Non c’è da meravigliarsi dunque se negli ultimi anni della sua vita sia diventato più pessimista e anche più schivo nei riguardi delle donne.

Questo lo ha portato sì a mettere un punto alla sua vita terrena, ma a condensare tutti questi sentimenti nell’ultima, bellissima, opera: La luna e i falò.