La casa editrice Barbera ha un anno in più dell’Italia unita, anzi, almeno cinque o sei a seconda di quando iniziamo a contare. Parte come tipografia nel 1854, ma in poco tempo crea la sua prima collana dedicata ai dizionari. Un esempio illustre è il Vocabolario di parole e modi errati che sono comunemente in uso di Filippo Ugolini. Fin da subito si avvalgono di ospiti importanti, infatti quest’opera ha un saggio introduttivo di Gioberti. Collabora anche un giovanissimo Giosuè Carducci, che farà della Barbera la sua palestra critica. A metà Novecento si rallenta velocemente, fino a venir rilevata da Giunti. Oggi ristampa edizioni economiche di grandi classici.