La misura del tempo – Gianrico Carofiglio : recensione
Ho conosciuto Guido Guerrieri nel 2002 con Testimone inconsapevole, poi…
Guido Guerrieri è l’avvocato protagonista di una serie di libri gialli a tema giuridico di Gianrico Carofiglio.
Se dovessi spiegarvi questa definizione potrei dirvi che se avete mai guardato Law & Order Carofiglio e l’avvocato Guerrieri si soffermano sulla parte law più che su quella order. Praticamente tutto quello che avviene in aula.
Ho conosciuto l’avvocato Guerrieri in quarta ginnasio con Testimone inconsapevole, libro grazie al quale ho capito che il mio animo è predisposto più verso la parte order, quando il racconto si chiude con l’arresto del cattivo e la sua consegna nelle mani della giustizia, con tanto di sicurezza sulla pena che verrà scontata. Purtroppo più che a delle mani, quelle della giustizia, somigliano di più alle grosse maglie di una rete da pesca; e questa cosa non fa bene alla mia necessità di un finale, anche solo fintamente, felice.
Per questa ragione ho perso di vista l’avvocato Guerrieri, per poi ritrovarlo casualmente, data la candidatura del libro al premio strega 2020, con La misura del tempo. Tempismo migliore non poteva esserci, l’effetto straniante è assicurato, ritrovare il giovane avvocato avvolto ormai dalle spire della crisi di mezza età.
Il passare del tempo mette tutto in discussione, anche una carriera ben avviata come la sua, pone domande su ciò che non è stato, vuole aprire porte rimaste chiuse. Che sia questa l’avvisaglia che le avventure in tribunale di Guido Guerrieri stiano volgendo verso il tramonto?
Ho conosciuto Guido Guerrieri nel 2002 con Testimone inconsapevole, poi…