Racconti del terrore – Edgar Allan Poe

I Racconti del terrore di Edgar Allan Poe sono una delle grandi scuole di scrittura breve; insieme ad Ernest Hemingway è un patrimonio permanente di lezioni sulla compiutezza narrativa, nel bene e nel male.

Il primo appunto/consiglio che posso dare sul tenebroso autore anglofono è quello di leggerlo in lingua originale. Chi mi conosce sa bene della straordinarietà dell’evento, ma tutto dipende dai singoli casi. Di questo testo si trovano tantissime edizioni, eppure la varietà di traduttori è davvero limitata.

La più usata è quella di Elio Vittorini e Delfino Cinelli, dove emerge un grande limite da parte di entrambi. Vittorini introduce spesso elementi linguistici eccessivamente aulici per restituire la poesia del fraseggio di Poe, snaturando però la bellezza di una scrittura per tutti. Cinelli è invece molto più vicino all’immediata comprensione dell’originale, ma ne risente la potenza delle immagini narrate.

La seconda nota è di matrice editoriale: i Racconti del terrore sono solo una delle sezioni del libro di Edgar Allan Poe. Spesso i racconti fantastici, grotteschi e del mistero vengono pubblicati a gusto del curatore del volume facendo scivolare l’una o l’altra storia tra le fila di altre categorie. Un aiuto è dato anche dalla scrittura dell’autore, che include nei suoi testi atmosfere spesso accomunabili.

C’è una certezza, comprando la maggior parte delle edizioni di questo volume: conterrà Il cuore rivelatore. Che fa parte dei Racconti del mistero. È senza dubbio il mio racconto preferito, il più trasposto, il più citato, ma è ovunque. È necessario? Leggerlo sì, ritrovarselo dappertutto mi sembra eccessivo.

Dicevamo, però, del valore didattico: Poe preferisce le scritture brevi perché si leggono in una volta sola, senza stacchi, d’un fiato. Non c’è spazio per riflessioni a metà, e ci si immerge in una storia fino alla fine (La rovina della casa degli Usher, tra i più lunghi, supera appena le venti pagine). In una sua riflessione critica Poe diceva che «nel racconto breve l’autore è in grado di attuare il suo pieno intento senza interruzione. Durante l’ora che dura la lettura, l’animo del lettore è sottomesso al suo controllo».

La costruzione delle sue storie è volta a raccontare tutto il mondo necessario. Il suo piacere estetico si realizza nell’unità d’effetto. La reiterazione di temi e strutture diventa secondaria di fronte a cotanta bellezza, anzi! Si fa centrale quando si vuole capire dove nasce la forza di uno stile. Ben vengano quindi le numerose analogie tra Morella e Ligeia, Ligeia e Usher o Eleonora. Vi siete mai sognati di criticare la ripetitività di Pirandello? Se sì, il problema siete voi.

Resta un solo nodo da sciogliere, ma è squisitamente legato alla personalità di Poe. Non può sopportare gli autori che dicono di scrivere di getto, senza il lungo lavoro di ricomposizione. Per lui è un’idea romantica e dettata dalla sola vanità degli scrittori. Io mi oppongo fermamente al suo saggio La filosofia della composizione. Scoprire questo testo mi ha portato dalla parte di James Russell Lowell, che lo definiva «tre quinti genio e due quinti cialtrone».

Ognuno scrive in base alle proprie capacità. Simenon di certo non era un cialtrone, eppure scriveva 80 pagine al giorno. Anche On the road è una bella lotta personale di velocità, ultimato da Kerouac dopo appena tre settimane.

Bisogna scindere l’opera dalla persona, me lo ripeto sempre. Poe è geniale, nonostante consideri la maggior parte degli scrittori come dei pallonari riguardo la composizione delle opere. E voi da che parte vi schierate?

Aniello Di Maio

Aniello di Maio è nato l’ultima volta a Castellammare di Stabia (NA), ma si definisce pescarese per evitare lo spirito di competizione. Allevato da un diplomatico presso l’ambasciata spagnola, ha acquistato un veloce eloquio, così veloce che è meglio leggerlo che ascoltarlo. Ha amato così tanto studiare Lettere moderne che ha trascorso almeno il doppio degli anni fuori corso, un po’per l’ansia dilagante, un po’perché non riesce ad essere serio a lungo. Neanche in quattro righe di biografia.

Questo articolo ha 5 commenti.

  1. Missparklingbooks

    Una recensione davvero ben fatta complimenti!

  2. ranaemoranda

    Complimenti! Recensione meravigliosa. Mi ha fatto venire voglia di iniziare subito a leggerlo, grazie.

    1. Aniello Di Maio

      Grazie a te 😀 Poi confrontiamoci, che vorrei capire se l’impressione sulla traduzione è solo mia xD

      1. ranaemoranda

        Sarà fatto! ?

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