Misdirection – Lucia Biagi : recensione

La Misdirection è la cosa più importante che deve saper fare un mago durante un numero di magia. Lucia Biagi, con il suo graphic novel, attira l’attenzione dei suoi lettori distraendo da quello che dovrebbe essere il focus principale. La scrittrice, durante tutta la narrazione, ci sta raccontando una storia di scomparsa: la tredicenne Federica è andata la sera prima in discoteca con la sua amica Noemi – di un paio d’anni più grande – e la mattina seguente non ha più notizie della sua compagna.

La protagonista si trova in vacanza in una località di montagna con la sua famiglia e si trova ad uscire le prime volte con amici anche in tarda serata, mentre aspetta con ansia e trepidazione l’inizio delle scuole superiori. Noemi, molto più spensierata e disinvolta, esce fino a tarda notte, conosce sempre ragazzi nuovi in discoteca e si lascia andare con una spontanea leggerezza tipica degli adolescenti, senza preoccuparsi del giudizio degli altri.

Purtroppo il paese molto ristretto non perde mai occasioni per criticare e commentare aspramente la condotta della ragazza.

Nonostante questo, Federica (con un suo amico) decide di iniziare una attenta e avida ricerca di Noemi che non risponde al cellulare. Gli smartphone sono l’appendice di ogni persona e generano le prime perplessità nei personaggi, specie se una adolescente se ne separa senza alcuna motivazione chiara.

La storia di Misdirection mostra come nella società siano sempre presenti pregiudizi e critiche troppo affrettate che si accaniscono specialmente sulle ragazze. Non sono citate palesemente, però, tra le righe delle voci del paese ci sono chiare risposte come “è andata a cercarsela”, da una ragazza così cosa potevi aspettarti, strano non sia successo prima”. È quella che potremmo definire, suo malgrado, “ragazza chiacchierata”. I social influiscono nel voler presentare realtà patinate e desiderabili generando tanta smania di voler rispettare alti traguardi, ma anche alimentando invidie e gelosie.

L’autrice distrae l’attenzione del lettore portandolo a voler sbrogliare un giallo da un finale probabilmente nero. Inserisce elementi che possano avvalorare la tesi, come foto pornografiche, relazioni con tipi della malavita locale, conti da saldare.

Nel corso della narrazione i diversi stili narrativi e punti di vista come quello del narratore, la visione di Federica e ciò che codifichiamo dalle nostre osservazioni ci accompagnano in una lettura per tutto il tempo attenta, desiderosa di voler sapere davvero il risvolto finale senza deludere le aspettative, alla Alfred Hitchcock che coglie, stupisce e arriva a sconvolgere il pubblico.

Misdirection di Lucia Biagi è un romanzo grafico di formazione, perché vediamo una Federica che raggiunge nuove consapevolezze e agisce, un romanzo giallo perché abbiamo una scomparsa e un mistero da risolvere, ma anche un testo che è specchio e analisi dell’attualità.

Uno degli editori conosciuti in stand durante il Milano Bookpride me lo aveva presentato come una lettura con colpi di scena, ed è proprio quello che si può consigliare quando si presenta davanti un lettore che cerca un fumetto a più sapori.

Federica Andreozzi

Leggo da sempre, e ho deciso di diventare miope e astigmatica solo per provarlo a tutti. La mia compagna di vita si chiama Ansia, che mi somiglia ma ci vede benissimo. Recensisco di tutto, anche le etichette delle camicie, ma se mi date un fantasy non potrò che assumere l’espressione schifata in foto.

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