Mary Shelley. L’eterno sogno – Alessandro di Virgilio, Manuela Santoni : recensione

Come capita ad ogni lettore, alcune scoperte sono la diretta conseguenza di storie lette, amate e che ti hanno travolto come poche. Mary Shelley. L’eterno sogno pubblicato da Beccogiallo è la diretta conseguenza di Frankenstein.

Penso sia fondamentale provare a conoscere meglio un autore quando nasce una profonda empatia tra te e la sua opera. Tutti abbiamo ben presente questa storia, ma quanti di noi l’hanno davvero sentita? Quanti di noi hanno davvero empatizzato con ciò che provava l’Adamo o l’angelo caduto dal cielo a cui ha dato una esistenza a metà Victor?

In ogni caso, Alessandro di Virgilio e Manuela Santoni, con il loro bellissimo romanzo grafico Mary Shelley. L’eterno sogno, mi hanno fatto conoscere meglio la donna straordinaria che è andata contro ogni tipo di stereotipo dell’epoca. E, come se non bastasse, ho compreso di avere quasi una passione per le biografie a fumetti, come quella di Anaïs Nin: due donne davvero libere che hanno portato i lettori ad immergersi in una dimensione onirica così profonda, tormentata, sfaccettata e bellissima nella loro unicità.

Mary Wollstonecraft Godwin nasce a Londra nel 1797 dalla filosofa Mary Wollstonecraft (antesignana del femminismo) e dal filosofo e politico William Godwin. Perde precocemente la madre, dopo soli 10 giorni dalla sua nascita, e viene cresciuta dal padre con la classica freddezza inglese ma tra pile e pile di libri. William, come disse in una lettera al suo amico Baxter, per sua figlia desiderava il meglio: “Voglio che lei cresca come un filosofo, anzi come un cinico”. Già immaginava una vita diversa dallo stare a casa a fare la moglie e crescere i figli.

 Nel 1812 Mary trascorre un periodo in Scozia e lì inizia a scoprire il senso assoluto di libertà e il cimentarsi nella scrittura. Durante uno dei soggiorni scozzesi incontrerà il grande amore della sua vita Percy Bysshe Shelley, all’epoca già sposato. Mary andrà contro le convenzioni, il senso del pudore e la paura della cattiva reputazione per fuggire con lui in Europa.

Mary Shelley eterno sogno - 1

Oh Mary, la tua voglia scoprire il mondo, il tuo essere così geniale ti hanno portata a soffrire molto più di altri. Sono le nostre scelte, le pene patite e le perdite che ci portano a diventare quello che siamo. La scelta del bianco e nero con elementi di rosso permettono di entrare negli incubi della protagonista e della sua profonda anima tormentata. La ragazza è costretta a vivere con i fantasmi della sua vita: il desiderio per una madre mai conosciuta, una vita da intellettuale a cui è sempre più difficile tendere, la primogenita morta dopo pochi giorni dalla nascita e la solitudine.

I miei sogni furono solo miei e non ho mai dato la colpa a nessuno per essi!

I tuoi sogni non sono rimasti tali grazie al tuo ritiro presso Villa Diodati, Lago di Ginevra (1816); sì, questo è l’episodio biografico più noto di Mary, il soggiorno che l’ha spronata a sviluppare dando concretezza su carta a ciò che aleggiava nella sua mente da anni. Mi sembra banale parlarvene così perché perde di magia, e gli autori di questo romanzo grafico non potevano dare una immagine migliore di questa genesi.

Sai cos’è l’effetto farfalla? Ovviamente no, come potresti, visto che è stato enunciato da Edward Lorenz duecento anni dopo la tua nascita.

La teoria dice che se nella foresta Amazzonica una bellissima e innocua farfalla sbatte le ali, quell’impalpabile spostamento d’aria, dall’altra parte del mondo, diventa un uragano.

Quale è stato il tuo effetto farfalla?

Io lo so. Fu quel vulcano, in Indonesia.

Quando il vulcano Tambora, nel gennaio del 1816, esplose in un’eruzione che, ancora oggi, viene definita “apocalittica”. Che creò una nube talmente vasta da modificare il clima, su tutta l’Europa.

Frankenstein - il moderno Prometeo

Il moderno Prometeo si manifesta nel panorama letterario come una tempesta in una buia notte d’autunno, sconvolgendo l’editoria dell’epoca. Sconvolgente come l’eruzione del vulcano. Dà espressione a pensieri inauditi che mettono a disagio, mostrano l’aspetto più cupo dell’animo umano. All’interno del suo capolavoro ci sono il desiderio di amore, forse quello più grande per ogni uomo, ma anche la sconfitta, la morte e il tradimento. In fondo cosa fa più terrore? L’uomo colpevole o la bestia che lo è solo di aspetto?

Mary Shelley è la madre che dona amore incondizionato anche alla più temibile delle anime. Riesce a vedere ciò che un occhio disattento evita a causa del pregiudizio. Un oltre ignoto, non inquietante. Le persone sfaccettate, non bidimensionali, non potranno che riconoscersi in questa profonda analisi umana; e forse, come me, proveranno quel senso di empatia e amore verso una delle creature più complesse della letteratura. Chi invece sente maggiormente la parte più razionale, proverà immensa ammirazione per quel dio che ha donato il fuoco agli uomini senza fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni.

Federica Andreozzi

Leggo da sempre, e ho deciso di diventare miope e astigmatica solo per provarlo a tutti. La mia compagna di vita si chiama Ansia, che mi somiglia ma ci vede benissimo. Recensisco di tutto, anche le etichette delle camicie, ma se mi date un fantasy non potrò che assumere l’espressione schifata in foto.

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