L’ospite di Dracula – Bram Stoker : recensione

L’ospite di Dracula e altri racconti è edito da Land Editore in una nuova traduzione curata da Elisa Serra.

Questa piccola raccolta contiene i racconti: L’ospite di Dracula, La casa del giudice e Sogno di mani rosse.

Nella prefazione leggiamo un piccolo omaggio a Florence Balcombe, moglie di Bram Stoker, grazie alla quale i testi del marito sono giunti fino a noi.

Lei stessa ci informa che tra i racconti è presente un episodio inedito del famoso romanzo Dracula, eliminato per via della lunghezza del libro.

In effetti il racconto L’ospite di Dracula, che apre la raccolta, è l’unico che non è preceduto da un introduzione della vicenda, dei personaggi e del luogo. Questo ci fa dunque presupporre che la voce narrante sia quella di Jonathan Harker, in viaggio verso la dimora del conte nella prima parte del romanzo.

Nel romanzo come lo conosciamo Jonathan Harker procede da Monaco a Vienna a Budapest per arrivare a Bristritz e inoltrarsi in Transilvania per incontrare il conte Dracula.

In questa versione precedente, Jonathan è fermo a Monaco e si concede un giro in carrozza il giorno che precede la notte di Valpurga. Ovviamente i parallelismi tra questa passeggiata in carrozza e quella che da Bristriz lo condurrà dal suo misterioso ospite si sprecano. La carrozza, i cavalli spaventati, la ricorrenza notturna, il cocchiere che tenta di dissuaderlo.

Ma ovviamente Jonathan Harker, da buon inglese, non si fa spaventare dalle credenze popolari. E si avvia impavido per i boschi alla ricerca di un villaggio abbandonato, perché sì. Mentre non è neanche a metà della sua passeggiata si scatena la tempesta, neve, vento, grandine, fulmini e, senza sapere come, si ritrova in un cimitero, davanti ad una grande tomba bianca che riporta la scritta: La contessa Dolingen De Gratz Stiria, seguito dalla frase I morti viaggiano veloci. Anche questa frase verrà salvata e poi reinserita nel testo definitivo.

Qui avviene il primo incontro di Harker con i vampiri. Sia quello della contessa, che intravede ancora addormentata all’interno della tomba, sia con un primo morso datogli da un essere nell’ombra che verrà definito “lupo”.

A salvarlo dalla morte arrivano i soldati che lo riportano in albergo, dove il racconto si riallaccia alla narrazione principale. Ossia quella del viaggio guidato dalla volontà e della “protezione” di Dracula che tramite i suoi telegrammi dimostra di aver previsto anche questa eventualità. Ciò dimostra che il conte è a conoscenza della presenza di altri vampiri. Ma non solo, dimostra anche come Bram Stoker volesse instillare l’idea dell’esistenza di più di un vampiro, su più territori.

Infatti questi primo incontro avverrebbe in Stiria e non in Transilvania. Davanti al sepolcro di una contessa vampira che tanto mi riporta alla mente la bella contessa di Karnstein, quella Carmilla di Le Fanu che precede il Dracula di Stoker di più di vent’anni.

Che Stoker volesse rendere omaggio alla contessa che ha preceduto il suo conte? Potrebbe essere. Le Fanu, insieme a Poe, è ritenuto il padre del genere gotico, e con Stoker condivideva i natali Irlandesi e gli studi al Trinity College di Dublino.

Il secondo racconto si intitola La casa del giudice; sempre secondo l’iniziale testimonianza della moglie i due racconti presenti nella raccolta appartengono ai primi anni dell’attività di scrittore del marito. In questo racconto non troviamo traccia di vampiri. Ma sembrerebbe visibile un influenza da parte di un genere gotico più “poeiano”(nel senso di più simile ai racconti di Poe rispetto a quelli di Le Fanu).

La presenza di un quadro dal quale prende vita la figura di un malvagio giudice assetato di morti per impiccagione mi ha ricordato alcuni racconti di Poe contenuti nella raccolta Il pozzo e il pendolo.

È la storia di un giovane matematico che trova la morte solo per aver cercato un po’ di isolamento per i suoi studi. Il giovane studioso si chiama Malcom Malcomson e affitta una casa maledetta appartenuta ad un terribile e temuto giudice. Ma durante la notte riceve spesso la visita di un grosso ratto con gli occhi rossi che viene spaventato solo dalla Bibbia. Alla fine però la malvagità ha la meglio. E il giudice, abbandonato il suo quadro sul camino, si appresta ad emanare per Malcom una sentenza di morte per impiccagione. Tramite la corda della campana dei soccorsi.

Tra i tre racconti è decisamente il mio preferito. Anche se è breve, ha una bella tensione narrativa e i dettagli terrificanti sono lasciati cadere quasi per caso nella narrazione. Come quello della corda della campana che era servita davvero per le impiccagioni del giudice. È evidente che per quanto riguarda il genere gotico ho una netta preferenza per il racconto breve rispetto al romanzo.

Il racconto non ha lieto fine per il giovane. Anche se le campane azionate dai topi faranno accorrere alla casa la gente del villaggio. Ma ciò che resta al lettore è soltanto il ghigno malefico del giudice vittorioso.

Sogno di mani rosse chiude la raccolta ed è quello che mi è piaciuto meno. A parte il dettaglio delle mani insanguinate che uno dei protagonisti, Jacob Settle, continua a vedere in sogno, poiché macchiatosi del peccato di omicidio; credo che, più che la paura, la finalità del racconto fosse la redenzione.

Nei sogni, a Jacob è vietato l’ingresso in paradiso per via delle sue mani sanguinanti, ma nel finale sarà proprio con mani insanguinate che troverà la redenzione.

È un racconto dal finale un po’ triste e quasi ecclesiastico, per la conquista del regno dei cieli. Forse avrei organizzato la raccolta al contrario, in modo che l’ultimo racconto potesse essere L’ospite di Dracula che, trovandosi a chiudere questa sequela di morti, ci avrebbe ricordato che I morti corrono veloci, dando a tutto il volume un senso di unità e un’ultima spinta verso l’inquadratura di genere gotico.

Oriana D'Apote

Oriana D'Apote classe ’93 un pendolo che oscilla tra la Puglia e l’Abruzzo. La mia prima natura è quella di ascoltatrice di storie, con l'animo inquieto sempre alla ricerca di qualcosa, il dettaglio, la poesia. Sogno di acquistare centinaia di fiabe illustrate, leggo storie crude. Vivo come il protagonista di un noir a colori dove alla fine prenderò il cattivo, risolverò il caso.

Lascia un commento