Il nuovo libro di Piero Angela – Nicola Vicidomini : recensione

Nicola Vicidomini è un artista totale, e dimostra il suo valore su tutti i campi. C’è lo spettacolo Scapezzo, imperdibile, la sua musica, assurda eppure estremamente fruibile, e ora possiamo leggere anche il suo libro: Il nuovo libro di Piero Angela. Il titolo è tutto un programma, ma non avete ancora letto i titoli scartati come Biografia ufficiale di Andrea Roncato e Eugenio Montale, Come far piangere la Madonna in 15 modi infallibili, Vitielli che cacano.

Il volume prende la forma di un testo scolastico alternativo, dove il linguaggio è quello spontaneo della profonda provincia, ricco di errori sintattici, grammaticali, ortografici. È la lingua dei giuvinastri da bar, degli spiantati, degli outsider sociali. Il libro ha l’eloquio squinternato dei quasi ultimi, che hanno raggiunto piccoli obiettivi e che lottano per quel poco che possiedono. Il modo di porsi viene da chi ha un orizzonte molto vicino e non sa scorgere oltre.

Impariamo allora a capire quell’universo di cui abbiamo parlato con Gianfranco Marziano, ma con una lucidità che spesso manca al chitarrista di Mercatello. Nicola Vicidomini si presenta con partiture precise e impeccabili, dietro il pianoforte. Marziano (in post sbronza) dileggia il pubblico pagante mentre il fonico carica le basi musicali.

La provocazione di Vicidomini acquista spessore nella consapevolezza dell’artista. In quanto artista, evita le mode e le correnti in favore dell’autenticità. Non troverete traccia del politicamente corretto. Il fool shakespeariano sfida l’autorità, ma cerca il favore del pubblico. L’autore di Tramonti (SA) affronta anche i suoi fruitori. Gli unici schwa che sentirete dalla sua bocca verranno solo in luogo di dialettalismi.

Nel Nuovo libro di Piero Angela troviamo problemi di matematica strambi, un vero e proprio divertissement, ma proseguendo incontriamo produzioni di più ampio respiro già dai temi svolti. Il più particolare è senza dubbio “Parla di te in prima persona singolare, non usando verbi e sminuendoti come individuo”. Non trascrivo neanche dei segmenti, perché potrei incappare nella ghigliottina censoria del web, ma vi assicuro che è imperdibile (un ottimo motivo per andare sul sito dell’editore Ultra e comprare una copia).

Tra antologia letteraria, dettati e dizionario pratico, Nicola Vicidomini inserisce anche dei finti messaggi promozionali. Una parte del materiale è presente nelle altre produzioni dell’autore, ma la matrice letteraria rimane originale.

Il nuovo libro di Piero Angela è un costante corto circuito, e Vicidomini è bravissimo a unire il filo neutro e quello di fase dell’arte; il tutto per vedere di nascosto l’effetto che fa. Gli effetti variano da persona a persona, ed è tra le pieghe di questa varietà che si realizza la magia dell’assurdo.

Aniello Di Maio

Aniello di Maio è nato l’ultima volta a Castellammare di Stabia (NA), ma si definisce pescarese per evitare lo spirito di competizione. Allevato da un diplomatico presso l’ambasciata spagnola, ha acquistato un veloce eloquio, così veloce che è meglio leggerlo che ascoltarlo. Ha amato così tanto studiare Lettere moderne che ha trascorso almeno il doppio degli anni fuori corso, un po’per l’ansia dilagante, un po’perché non riesce ad essere serio a lungo. Neanche in quattro righe di biografia.

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