Siamo entrati ufficialmente nell’Avvento e quale modo migliore per prepararsi al Natale se non con una storia di Dylan Dog?
Il numero 196 di Dylan Dog, Chi ha ucciso Babbo Natale di Pasquale Ruju e Giampiero Casertano è la lettura che oggi vi proponiamo per il periodo invernale. Il nostro Indagatore dell’Incubo ha già incontrato mostri di ogni tipo come Mana Cerace e tanti altri. Quello di oggi è però uno un po’ particolare, fuori dagli schemi oserei dire.

Non so voi, ma io ho creduto a Babbo Natale, Santa Claus o San Nicola – per i detrattori del consumismo – per molto tempo, anche in età da Dylan Dog. Di certo l’affascinante Old Boy non poteva riposarsi nel mese di dicembre e lo sceneggiatore Ruju ha ben pensato di non mandarlo in vacanza.
Il titolo è decisamente fuorviante visto che il babbo più amato da tutto il mondo non è stato assassinato ma è il nostro cattivo della storia (più o meno): per essere precisi, in modo da non farmi scagliare le ire dei dylaniati, una figura che veste gli abiti di Santa Claus si aggira per Black Mountains, ai confini del Galles.
Si scoprirà poi essere un Berserker – feroce guerriero scandinavo invasato dallo spirito di Odino, secondo la definizione di Wikipedia – fuggito da uno ospedale psichiatrico della Norvegia che compirà una serie di omicidi, scelti neanche troppo a caso. Insomma, un bel Natale splatter!
Dylan e il suo fantastico assistente Groucho si ritroveranno casualmente costretti ad indagare, come sempre, a causa di una bellona che li trattiene con una becera scusa nel paesino. Anche se qui non verrà a presentarsi il classico momento sex addicted che caratterizza la serie nera.
Molti sceneggiatori hanno provato ad omaggiare Tiziano Sclavi, autore di uno dei componimenti più noti accostati all’Indagatore dell’Incubo come La Ballata della Morte. La trovate all’interno del numero 10, Attraverso lo specchio.
Qui vi propongo quella composta dallo sceneggiatore Pasquale Ruju.

Tutti i bambini aspettano con ansia l’arrivo di Babbo Natale, anche se i doni possono essere talvolta un po’ dark, o sanguinolenti, in questo caso. Alcuni giovani non vengono accontentati mentre altri vengono ignorati e dimenticati, specialmente quando ne avrebbero davvero bisogno, soprattutto di un caldo sorriso.
La filastrocca entra in testa e come sempre è la chiave di volta per risolvere il mistero.
SPOILER:
È colpa di un cattivo Natale passato se l’ira della creatura Roald si scaglia sugli abitanti del villaggio. La vendetta è il nero regalo che porta in dono il caro Babbo. Una sorta di fantasma dickensiano che va punendo chi è stato monello.
Nonostante questa storia non rappresenti il miglior numero della serie anche se i disegni meritano ampiamente e compensano alcuni dialoghi non così necessari, la chiusa intenerisce un po’ con la dolcezza del mostro, e questo è ciò che più rappresenta le storie natalizie: tutti noi abbiamo un cuore, anche le figure più tristi e solitarie.
Miei cari lettori cerchiamo di essere più buoni in questo periodo dell’anno! Ci proverò anche io, casomai con le prossime recensioni, visto che qui non manca il mio poco entusiasmo.
A presto.