Detective Smullo. Mi sa che ho ucciso l’uomo ragno – Davide La Rosa, Fabrizio Pluc Di Nicola

Ultimamente ho fatto una scorpacciata di Nicola Pesce Editore, e su Detective Smullo riponevo un sacco di fiducia che non è rimasta disattesa. Conosco già diverse opere di Davide La Rosa e Fabrizio “Pluc” Di Nicola, e la loro comicità mi è congeniale, è un flusso in cui entro con facilità: il loro citazionismo pesca in un calderone comune, dove alberga tanta televisione e parecchio cinema trash. Hanno scritto addirittura un Dizionario dei film brutti a fumetti, anzi due. E qui, a pagina 94, c’è pure una videocassetta di Alex l’ariete.

Il protagonista è ovviamente il detective Smullo, uno di quelli che non sbaglia mai, i suoi ragionamenti sono sempre acuti e impeccabili. La logica domina il momento dell’arresto, ma il malcapitato che finisce in prigione è sempre lui. Il prototipo è negli investigatori del cinema classico, impermeabile e pistola, lo sguardo tradisce un passato burrascoso.

Detective Smullo Davide La Rosa

Nel corso delle dodici storie della pubblicazione incontriamo parecchi volti noti, da Raul Casadei a Ken Shiro, da Borghezio all’Armando della Pimpa; c’è persino Nicola Pesce, salvato in calcio d’angolo dal protagonista. Adoro le vignette cariche di dettagli e piene di riferimenti, infatti consiglio ai lettori di scandagliare le pagine alla ricerca di perle come la locandina dell’Esorciccio o dell’annuncio “Vendo VHS di Pippo Franco”; nella stessa inquadratura scorgiamo anche un Amleto con Rosario Muniz al teatro Gigi Sabani, perché Davide La Rosa e Fabrizio Di Nicola sanno come creare sogni.

Per certi versi ho notato parallelismi con i fumetti di Stefano Rapone, quantomeno dal punto di vista grafico e nella scelta dei volti noti poi parodizzati. Sulla narrazione invece il progetto è completamente diverso, infatti qui abbiamo una parodia di un ciclo di fumetti da edicola, dove lo schema è costante e tiene molto alla struttura reiterata; è un po’come la serie di ristampe dove, in formato più pratico, raccolgono i primi numeri di una testata. Ho in mente i volumi con gli albori degli X-Men, in cui conosciamo i personaggi e la tipologia di storie, con qualche ritorno tra i cattivi – nel ciclo Marvel è Magneto, qui torna Pinocchio in compagnia di un inquietante e malefico Fabrizio Frizzi.

In coda c’è una divertente

Pippo Franco Pluc che fico

Questa sezione è una parodia dei giochi enigmistici da rivista. Per intenderci, non parliamo dei settimanali dedicati, ma dei cruciverba, rebus e labirinti sparsi tra le pubblicazioni da edicola, da Topolino fino a Visto e Oggi. Aggiungo, per i fan del genere, che Il Ruspa di Stefano Antonucci ne è pieno.

Il Detective Smullo mi ha salvato dalle giornate uggiose di questo mese. Dovevo preparare delle lezioni per la settimana scolastica, però ho preferito leggere e divertirmi. Il detective quindi ha danneggiato un pubblico servizio, motivo per cui si è arrestato ancora una volta.

Aniello Di Maio

Aniello di Maio è nato l’ultima volta a Castellammare di Stabia (NA), ma si definisce pescarese per evitare lo spirito di competizione. Allevato da un diplomatico presso l’ambasciata spagnola, ha acquistato un veloce eloquio, così veloce che è meglio leggerlo che ascoltarlo. Ha amato così tanto studiare Lettere moderne che ha trascorso almeno il doppio degli anni fuori corso, un po’per l’ansia dilagante, un po’perché non riesce ad essere serio a lungo. Neanche in quattro righe di biografia.

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