Cuore lontano – Intervista a Raffaella Zinelli

Boca Cangrejo è un piccolo paese delle isole Canarie, proprio vicino a Tenerife. In questo villaggio sul mare si incrociano le storie dei personaggi di Cuore lontano, romanzo di Raffaella Zinelli edito da Intrecci edizioni. Abbiamo il gioco di amori più o meno corrisposti tra Teresita, Carlos, Blanca e Alejandro, c’è la storia di rinascita di Maria Carmen, quella di affetti famigliari di Leonardo e suo nonno Santiago. Ci sono perfino le avventure di Cupido, un cane randagio. Tutte queste storie sembrano non avere nulla in comune, se non il fatto di ruotare attorno ad una scatola che appare e scompare e ad un misterioso uomo con il cappello. La parola chiave di questo romanzo è proprio mistero. Il lettore segue la storia di un singolo personaggio per un po’, poi balza a quello successivo e così via. Le linee narrative si sfiorano, a volte lo fanno per puro caso. L’aura di mistero che avvolge la trama di questo romanzo mi ha fatto pensare a L’infernale Quinlan di Orson Welles, anche lì le vicende dei vari personaggi si scontrano in una città di frontiera – questa volta tra Stati Uniti e Messico. L’efficacia dell’intreccio delle storie sta nello stile. Raffaella Zinelli ordisce questo “noir d’amore” con una scrittura suggestiva, dai paragrafi brevi, come tante scene di un film unite tra loro dalla più classica delle dissolvenze in nero.

La lettura di Cuore lontano mi ha lasciato molte suggestioni che ho voluto colmare intervistando l’autrice: Raffaella Zinelli.

Raffaella - Zinelli

Come nasce Cuore lontano e soprattutto l’idea dell’intreccio delle diverse linee narrative che lo compongono? Ad esempio è molto carina quella del cane Cupido.

Cuore lontano è nato grazie a un viaggio nell’isola di Tenerife, in cui poi ho ambientato la storia. L’energia dell’oceano, il vulcano, gli spazi enormi e silenziosi, il perenne contatto con la natura, infatti mi hanno toccato profondamente, tanto che questi sono tutti elementi presenti nel romanzo. Per quanto riguarda Cupido, ho preso spunto dal cagnolino della proprietaria che mi ha affittato la casa. Adoro intrecciare in continuazione le vite dei personaggi, infatti anche in Novemila chilometri, il mio primo romanzo a essere pubblicato, le vicende e le storie sono sempre legate tra loro. In Cuore lontano l’inevitabilità con cui le vite si toccano in continuazione è ancora più forte e evidente.

Che influenza ha avuto la forma breve sul tuo ultimo romanzo? Spulciando ho scoperto i racconti di Dall’Australia a Zero. Una raccolta di storie mal cominciate pubblicato lo scorso anno.

Direi che fa parte del mio stile, infatti eccetto il primo libro che ho scritto, non ancora pubblicato, di solito creo romanzi brevi.

Una caratteristica del tuo libro, che mi è piaciuta molto, è quella di non appartenere ad un solo genere letterario. C’è mistero, amore, una forte influenza del noir. Quale pensi sia la “ricetta” giusta per un romanzo avvincente?

Dipende molto dai gusti… a me per esempio prima di tutto, ancor prima della trama, deve catturare lo stile. Non mi interessano le storie piene di colpi di scena se le parole non mi trasmettono emozioni, non mi lasciano un segno e non mi scollegano dal qui e ora. Leggere è come viaggiare, staccarsi da dove siamo per addentrarci in un’altra realtà, un po’ come quando viviamo nei nostri sogni.

E in Cuore lontano credo che chi legge s’immerga in un’atmosfera quasi sospesa, onirica, in una ricerca senza sosta di risposte ed effetti.

Parlando di mistero, che valenza ha per te l’elemento spirituale, nella pratica della scrittura?

Cuore lontano è il romanzo più ricco di mistero e spiritualità che abbia scritto finora, ha un sapore quasi evanescente in cui però tutto allo stesso tempo è chiaro e trova il proprio posto. Blanca prega l’universo, due gemelle poliziotte gettano scompiglio con il loro atteggiamento inquietante, tantissimi fatti strani sconvolgono l’isola, c’è Santiago, un vecchietto con l’alzheimer che ride in continuazione, una scatola che appare e scompare, Alejandro che ama Blanca ma non è ricambiato, e poi Cupido che ha a che fare con quasi tutti i personaggi. A me piace che sia il lettore a immaginare e dare una direzione a quello che sta leggendo, senza che tutto venga messo nero su bianco.

Hai progetti letterari nel cassetto che vuoi svelarci?

Sto lavorando a due libri, uno un po’ irriverente diciamo così, e uno per bambini in cui mi sto divertendo anche a disegnare delle illustrazioni.

Che lettrice sei?

Molto selettiva, perché come dicevo per prima cosa conta lo stile. Le parole, il modo in cui comunicano e mi evocano qualcosa, è fondamentale ed è il metro con cui scelgo i libri.

Consigliaci un romanzo, un saggio e una raccolta di poesie.

Come romanzo consiglio Dove troverete un padre come il mio di Rossana Campo, una scrittrice che adoro. Come saggio Scoperte scientifiche non autorizzate, di Marco Pizzuto, un libro che rende giustizia a un grande scienziato, Tesla, purtroppo affossato dal sistema e rimasto nell’ombra, infine Fiore di poesia di Alda Merini.

Ci piace fare un simpatico gioco con gli autori che intervistiamo: ti propongo una coppia di termini e devi sceglierne uno:

  • romanzo/racconto
  • fiction/saggistica
  • scrittura a mano/foglio elettronico
  • segnalibro/orecchietta
  • meglio il libro/meglio il film
  • Isola/terra ferma
  • spiaggia solitaria/grande metropoli
  • cane/gatto NON POSSO SCEGLIERE!!!

Laura Perrotti

Nata quasi trent’anni fa, non ricordo un momento della mia vita in cui non ho avuto un libro sul comodino. Amo tutti quei romanzi che riescono a farmi andare lontano (ma non troppo) con la fantasia… sarà per questo che sono finita a voler occuparmi di cinema? Ho uno strano debole per i classici dell’Ottocento francese e del Novecento italiano ma non sono la tipica snob che tira dritto davanti alle nuove uscite.

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