Si sa, con l’arrivo dell’estate e dei primi giorni di vacanza, i libri del genere giallo sono i migliori amici da portare sotto l’ombrellone.
Personalmente mi sfugge come sia nato l’assioma libro giallo – in riva al mare, ma funziona. Forse perché ci regala brividi di emozione nonostante i troppi gradi percepiti?
Sotto il mio personale ombrellone ho portato Burn out, il primo libro giallo dell’autore Michele Di Mauro.
Eh no, il “burn” di cui di parla non è quello dovuto alle scottature dei raggi solari. Il Burn out è una sindrome che deriva dallo stress cronico in contesto lavorativo e dall’impossibilità di riuscire più a gestirlo.
Questo volume racconta la storia di Marco, Paolo ed Elisa, tutti medici, ognuno con i propri demoni, legati da un’amicizia e dal lavoro nello stesso ospedale.
Il giallo si apre con il ritrovamento del cadavere di Elisa e il conseguente avviamento di un’indagine. Questo ci permetterà di incontrare nuovi personaggi, dal lato investigativo, come il commissario Del Prete e l’ispettore Galeno.
La trama è complessa, soprattutto perché ad ingarbugliare le cose, come spesso accade, ci sono i rapporti umani. I sentimenti e i segreti, passati e presenti.
Senza rischiare di cadere negli spoiler, che sono spesso la morte del lettore, soprattutto dell’accanito giallista, potremmo dire che la principale causa di Burn out per uno o più dei personaggi è rappresentata dal lavoro in ospedale. In cui domina la figura austera e controversa del primario Giovanni Bagnato, uomo dalle tendenze tiranniche, senza scrupoli e prodigo nel voler creare un ambiente di lavoro quanto più teso e competitivo possibile.
Il metodo adottato dal primario per confermare il suo strapotere è sicuramente il ricatto e la paura; approfittando di amicizie potenti trasforma il reparto di cardiologia nella sua scacchiera personale. Chiunque osi rappresentare un’opposizione deve essere pronto a pagarne le conseguenze, con la vita? Come è accaduto alla giovane Elisa, con la resa, come l’abbandono volontario di Marco, che lasciate le corsie fa ritorno al paese natale, o con il silenzio della sopportazione attuato da Paolo.
Come accennato prima, i personaggi sono molto complessi, ognuno nel privato delle proprie stanze combatte una battaglia personale. Interessante la figura del commissario Del Prete, che se non fosse prossimo alla pensione avrei visto bene per l’inizio di una saga. Un commissario dal passato che lo tormenta e con il corpo segnato dagli anni passati a dare la caccia ai malviventi. Un uomo che la vita ha tentato e tenta di mettere in ginocchio ancora con questo nuovo caso: ci riuscirà?
Un altro personaggio che mi rende caro il racconto è sicuramente quello di Marco. Sia per il suo coraggio, poiché decidere di cambiare la propria vita dopo anni di sacrifici e di sogni non deve essere semplice, ma anche riuscire a riconoscere quando non si è più nel posto giusto è importante.
Essere in grado di ricostruirsi, soprattutto prendendosi cura della propria salute mentale (sempre sull’importanza della salute mentale vi segnalo la graphic novel Il mare verticale) è un gesto faticoso ed importante che non tutti riescono a compiere poiché spaventati dall’etichetta del fallimento. Se poi per riaverti da un Burn out scegli proprio un piccolo lago salato alle pendici del Gargano, allora giochiamo in casa.
Il giovane chirurgo torna a Lesina, al paese natale, per raccogliersi e ricominciare la sua vita. Le descrizioni lagunari sono le più belle, se non lo conoscessi mi piacerebbe vederlo, questo lago. Sembra proprio un posto magico, sospeso tra laguna e mare dove in un’atmosfera di attesa tutto potrebbe diventare possibile.
All’interno del testo, come sembrerà ovvio, sono presenti anche molti termini tecnici o specifici dell’ambito medico. Questo mi ha riportato alla mente un meme che dice che ogni scrittore dovrebbe avere un amico medico da consultare.

Fortunatamente Michele Di Mauro non ne ha bisogno, essendo lui stesso un medico e uno specialista in cardiologia e cardiochirurgia non possiamo avere il minimo dubbio sulla resa veritiera e l’utilizzo dei farmaci citati. Questo è sicuramente un punto a favore in un libro giallo e nella effettiva possibilità di realizzazione della trama.
Personalmente, avendo un grande amore per le saghe, mi sarebbe piaciuto che la narrazione si legasse di più ad un luogo specifico, un po’ come Montalbano o come Ricciardi. Anche se resta molto unita all’elemento dell’acqua, che è notoriamente un ottimo conduttore di pensieri. Ma quello della saga è in fondo un mio volo di fantasia, come già accennato, vedrei proprio bene una saga con protagonista Del Prete, con lo sfondo delle stregate atmosfere lesinesi. Ma capisco che ipotizzare un ospedale di prestigio in un centro piccolo come Lesina avrebbe richiesto la nascita di una nuova Vigàta.
In fondo perché no? Pensateci, io lo leggerei.
Impossibile dunque continuare a parlare di questo libro senza incorrere negli spoiler, soprattutto per me che ne cado facilmente vittima come Tom Holland quindi tocca censurarmi. Ma non senza lasciarvi con la pulce nell’orecchio della sottile ma ingombrante presenza di Elena, sorella di Elisa, presenza sulla quale ho ancora da riflettere.

Che cosa succederà? Non posso dirvi di più.
Non mi resta che consigliarvi di portarlo con voi in vacanza, al mare o in montagna, per riuscire a scoprirlo.
E attenti a non scottarvi!
Bellissima presentazione del libro Burn out letto con avidità per conoscerne la conclusione .Molto avvincente e coinvolgente e soprattutto bellisse descrizioni delle ambiente che ho imparato ad amare
Burn out….scritto da un bravissimo dottore .
Marco che vaga nel mio bellissimo lago di Lesina (Pantan’), fa i conti con i sacrifici suoi e dei genitori…per realizzare il grande sogno: diventare Medico… ripercorrendo alcuni suoi momenti di vita trascorsi in paese mi fa rivivere la mia fanciullezza…
L’ affascinante ispettore Galeno che deluso dall amore si butta a capofitto a ricercare assassini .Non svelo nient’altro, ma vi assicuro una lettura travolgente…..Complimenti doc.Michele Di Mauro