Accusare – Giacomo Papi : recensione

Ogni volta che troviamo un volume di Isbn edizioni sentiamo crescere il sorrisone con cui andremo alla cassa, e stavolta è successo con Accusare di Giacomo Papi. “Storia del Novecento in 366 foto segnaletiche”, racconta la copertina, e in effetti è una chiave vincente del testo.

Attraversa diversi itinerari ben organizzati, dagli attori ai dissidenti fino alle curiosità più strane: un esempio è la doppia pagina di orecchie e nasi; prima delle impronte digitali, le ricerche presentavano parecchie criticità tra cui l’individuazione di dettagli riconoscibili. Per questo c’è gran quantità di frammenti catturati su pellicola.

Ritroviamo diverse vecchie conoscenze, come Albert Fish e Jeffrey Dahmer. Le piccole narrazioni riescono a incuriosire senza dire troppo; Accusare ha una sola controindicazione: vi farà passare intere nottate su wikipedia per scoprire i dettagli delle tante storie.

Il libro è anche una storia della foto segnaletica, a partire da quando non era un “genere” con regole ben precise. Interessante l’escamotage dello specchio per avere in una sola fotografia anche il profilo del soggetto. Ma troviamo figure intere, scatti con la bocca aperta e tanto altro.

Da un lato potrebbe interessare a chi ha lo sguardo pruriginoso di vedere personaggi famosi e le loro reazioni. Molti sono sorridenti, qualcuno per la situazione paradossale, altri perché habitué.

Robert downey jr jail arrested

Quella di Al Capone è leggendaria, perché “evade” dall’inquadratura; Basil Cervone ride di gusto; Ramon Mercader Del Rio, nelle tre immagini presenti nel libro, sembra sempre più scocciato.

Mercader, oltre ad essere l’omicida di Trockij, subisce la teoria dei sei gradi di separazione in modo estremamente diretto, infatti è anche lo zio di Christian De Sica. Se vi pare improbabile, sappiate che esiste uno scatto con Giulio Andreotti, Stallone, Tom Selleck, Rita Levi Montalcini e Gigi Sammarchi.

Non ho citato il cognato di Vittorio De Sica per caso. Ho usato il materiale segnaletico a scuola, perché tengo molto all’importanza dell’immagine. Studiare conoscendo i volti dei protagonisti delle vicende aiuta a creare scenari reali e a ricordare meglio la storia; in più ci si affeziona ai “personaggi”. Ogni volto racconta una storia. I ritratti delle personalità del passato li conosciamo, e immaginiamo Leonardo che dipinge come Bonaparte alla guida di un esercito o Carlo II di Spagna che non fa nulla.

Le fotografie sono molto più precise, eppure riconosciamo meno facce notevoli. Accusare è quindi un ottimo strumento per le scuole, e permette di impostare i racconti in modo atipico. Successo assicurato in classe.

Uno dei volti che non avrei mai figurato nella mia mente è Carlo Ponzi, l’inventore dello schema omonimo che mantiene sempre un discreto successo nonostante pare che lo conoscano tutti.

Carlo Ponzi jail

Rilassato, col sorriso di chi è riuscito nella sua impresa e che adesso ottiene la consacrazione con l’arresto. Per i truffatori c’è sempre la certezza di avere una marcia in più, saper convincere persone. Spoiler: morirà povero lasciando solo 75 dollari per un piccolo funerale. Ecco, questa è una tra le tante storie reali del Novecento che potrete scoprire su Accusare di Giacomo Papi, che già consigliavamo con Happydemia.

Aniello Di Maio

Aniello di Maio è nato l’ultima volta a Castellammare di Stabia (NA), ma si definisce pescarese per evitare lo spirito di competizione. Allevato da un diplomatico presso l’ambasciata spagnola, ha acquistato un veloce eloquio, così veloce che è meglio leggerlo che ascoltarlo. Ha amato così tanto studiare Lettere moderne che ha trascorso almeno il doppio degli anni fuori corso, un po’per l’ansia dilagante, un po’perché non riesce ad essere serio a lungo. Neanche in quattro righe di biografia.

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